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Linee guida dei quality raters di Google: chi sono e novità

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Linee guida dei quality raters di Google: chi sono e novità

Chi sono i quality rater

I quality rater (QR) di Google sono persone con compiti di controllo sulla qualità dei contenuti all’interno di un sito web, influenzando il posizionamento all’interno di Google Search.

I QR sono persone pagate direttamente da Google per visionare e valutare i risultati all’interno di Google, solitamente la loro collaborazione avviene con contratti temporanei a breve termine. La breve durata dei contratti ha una ragione ovvia: impedisce ai quality raters di poter interferire con il sistema della ricerca andando oltre le proprie mansioni e/o di approfittare del proprio ruolo.

Si cominciò a parlare dei quality rater nei primi anni 2000 ma non vi era alcuna certezza sulla loro esistenza perché all’interno dei contratti era presente l’obbligo di riservatezza e di non divulgazione. Inoltre non è mai esistita una modalità per candidarsi al ruolo di quality rater, questo probabilmente perché è Google a contattare direttamente delle persone che ritiene in grado e/o affida in sub-appalto la funzione a delle agenzie specializzate.

Ad oggi, risultano oltre 10.000 persone attive in tutto il mondo che ricoprono il ruolo di Quality rater, rispettando le indicazioni fornite nelle linee guida ufficiali.

Vediamo nel dettaglio cosa fanno praticamente i QR e come il lavoro influisce sui risultati di ricerca (SERP).

Quali compiti hanno i QR di Google 

I quality raters hanno il ruolo di analizzare le informazioni contenute nei risultati delle query secondo delle linee guida fornite loro da Google. Ognuno di loro si occupa di verificare un insieme di Serp ( Search Engine Results Page ). 

Al quality rater sono sottoposte alcune pagine, in genere si tratta delle pagine web ben posizionate sui risultati di Google. Il quality rater deve giudicare la qualità del contenuto informativo del documento seguendo delle linee guida ben definite.

Al termine del loro processo di valutazione, il quality rater assegna una o più valutazioni di qualità, una sorta di voto su una scala da un minimo a un massimo. Non si tratta però di un giudizio soggettivo o personale. Il margine di discrezionalità è molto limitato, in quanto il quality rater deve attenersi rigorosamente al manuale delle linee guida redatto da Google.

Il manuale fornisce al quality rater le regole da rispettare. Si tratta di guide lines sull’accessibilità del sito, sulla web usability (usabilità) e la user experience (esperienza utente). Queste proprietà sono sintetizzabili con l’acronimo EAT ossia expertise (competenza), authoritativeness (autorevolezza) e trustworthiness (affidabilità).

E quindi, cosa fanno i quality raters? Possiamo pensare a loro come a un gruppo di revisori della qualità, che valutano i risultati di un’azienda sulla base di criteri, principi e documenti forniti dalla dirigenza.

Nel caso del motore di ricerca, i quality raters sono incaricati di analizzare e studiare le informazioni contenute nei risultati delle query utilizzando le famose linee guida di Google, le General Guidelines del Search Quality Rating Program che sono pubblicate online, disponibili al pubblico e periodicamente aggiornate.

Valutazione dell’utilità dei risultati

In un approfondimento su SearchEngineJournal, Dave Davies ci fornisce alcune indicazioni utili sul lavoro dei quality raters e in particolare sul processo di valutazione, che probabilmente si basa sulla domanda “Quanto è utile e soddisfacente questo risultato?”.

Durante il lavoro, un QR può visitare una singola pagina oppure concentrarsi su una SERP, analizzando ogni risultato posizionato. In entrambi i casi, invierà a Google dei segnali in merito alla struttura del sito, al dispositivo, e un’altra serie altri fattori che si applicano al posizionamento (ranking) di ogni risultato.

Questi dati serviranno a guidare le modifiche per migliorare i risultati e determinare algoritmicamente quali fattori o combinazioni di fattori sono comuni ai risultati con ranking più alto.

Il controllo umano è importante anche nell’interpretazione di query ambigue, come quelle che hanno molteplici risultati: in questi casi, il punteggio deve dare più peso alle pagine che soddisfano intenti più elevati e ricercati, così da impedire il posizionamento alto di pagine che trattano topic che non corrispondono al search intent generale e l’invio di segnali sbagliati agli algoritmi, che quindi possono concentrarsi sui segnali corretti per la maggior parte degli utenti.

Le indicazioni di Google sulle pagine YMYL

Le linee guida suddividono i contenuti YMYL (Your Money Your Life), ovvero particolarmente delicati ed importanti, in alcuni gruppi di siti, a seconda della tipologia principale:

  • Notizie ed eventi attuali (affari, politica, scienza, medicina, tecnologia etc)
  • Finanza, per tutti i contenuti relativi a consulenza finanziaria o informazioni su investimenti, attività bancarie o assicurative
  • Shopping, che raggruppa informazioni o servizi relativi all’acquisto di beni / servizi, in particolare le pagine Web che consentono alle persone di effettuare shopping online.
  • Salute e sicurezza, quindi consigli o informazioni su problemi medici, farmaci, ospedali;
  • Gruppi di persone per tutte le informazioni o affermazioni relative a gruppi di persone, inclusi ma non limitati a quelli raggruppati in base a razza o origine etnica, religione, disabilità, età, nazionalità, stato di veterano, orientamento sessuale, genere o identità di genere.

Il focus sull’E-A-T

La sezione relativa al paradigma EAT è una delle più complesse e discusse. EAT è la sigla che sta per Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness, in italiano Esperienza, Autorevolezza, Affidabilità non sono fattori di ranking su Google.

Sono i parametri che i quality rater utilizzano per orientarsi nella valutazione dei siti Web e per capire se i sistemi di Google funzionano bene nel fornire buone informazioni.

Ecco il funzionamento: i quality rater usano i principi EAT per giudicare i siti Web e Google utilizza le loro valutazioni per allenare il suo algoritmo. Quindi, alla fine l’algoritmo si allineerà ai principi EAT, che possono esserci utili come principio guida nella progettazione del sito e nella creazione di contenuti.

Non c’è un’ottimizzazione specifica che possiamo fare per questi parametri, ma possiamo comunque lavorare per migliorare il modo (complesso) in cui Google valuta un sito.

I Google quality rater non determinano penalizzazioni, declassamenti o ban

I QR non hanno accesso o controllo, in alcun modo, agli algoritmi di Google e non determinano direttamente penalizzazioni, ban o cali di posizionamenti in SERP. La loro funzione non è decidere le posizioni dei risultati in SERP, ma verificare che l’algoritmo di Google stia funzionando nel modo ottimale e secondo le regole stabilite.

Ciò detto, con il loro giudizio i quality raters possono comunque influenzare indirettamente il posizionamento in SERP delle pagine, perché analizzano la qualità dei contenuti e assegnano una valutazione umana che sarà poi interpretata ed elaborata dal team di reparto dedicato.

Nell’immagine in basso, viene riportato un esempio di ciclo per la valutazione di una pagina web. I quality rater e il team anti-spam rappresentano le due fonti di controllo manuale all’interno di Google Search.

Perché Google usa dei valutatori umani? 

Gli algoritmi di Google hanno raggiunto livelli tecnologici significativi ma comunque necessitano ancora, per garantire una qualità ottimale, di un giudizio umano che darà carburante agli algoritmi stessi. Google mantiene ancora i QR, in particolare, per garantire la massima qualità in caso di query ambigue e topic delicati.

Solitamente Google tende ad aggiornare il documento con la periodicità di un anno.

Nell’ultimo aggiornamento (Ottobre 2020) gli interventi sembrano più sostanziosi e riguardano i contenuti che rientrano nella categoria YMYL (Your Money Your Life) e il modo in cui Google cerca di valutare le caratteristiche di EAT delle pagine.


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