Instant Marketing Valoriale
Giugno è il mese dedicato al Gay Pride. Le grandi e piccole aziende non si sono lasciate sfuggire questo instant marketing valoriale.
Con “instant marketing” si possono definire tutte quelle azioni comunicative che sfruttano un evento, una festività o ricorrenza, oppure una notizia, un accadimento. Ryanair, Taffo o Control, ad esempio, hanno creato negli anni delle vere e proprie campagne virali sfruttando il momento, oggi ormai tutte le grandi firme non si lasciano sfuggire l’occasione.
Con “marketing valorale” invece il brand cercano di associare il proprio nome ad un valore condiviso con i propri clienti ideali. Ambiente, famiglia, giustizia ecc.
In questo mese, noti marchi stanno creando iniziative di comunicazione, lanciando nuovi servizi e prodotti strizzando l’occhio alla comunità LGBTQIAP+.
Come avviene spesso nella comunicazione ambientale il cosiddetto “greenwashing“, dove le aziende comunicano bene ma razzolano male (in termini di ambiente e sostenibilità), è un rischio concreto. Anche in questo caso è necessario andare oltre le semplici parole o buone intenzioni e realizzando qualcosa di utile, duraturo e veramente inclusivo, per non incappare in quello che potremmo definire “rainbow-washing” o comunemente chiamato “pinkwashing“.
Adidas, Converse, Klein Calvin, Puma sono solo alcuni dei brand che hanno sposato i movimenti di lotta per i diritti civili della comunità LGBTQIAP+. Le aziende, in occasione del “Mese Pride” (Pride Month), hanno infatti reinterpretato i propri prodotti in chiave arcobaleno: scarpe, borse, vestiti, intimo e persino giocattoli omaggeranno l’amore in ogni sua sfaccettatura e la libertà di essere sempre se stessi.
LEGO, ad esempio, ha lanciato “Everyone is Awesome”, un set che inneggia alla diversità e all’accettazione. Walt Disney Company sta commercializzando t-shirt, peluche, spille e accessori ispirati ai personaggi dei film d’animazione.
Queste aziende stanno anche organizzando eventi, dibattiti pubblici, lanciando documentari e raccogliendo fondi.
Il tutto ovviamente si riversa nella comunicazione dei vari siti, canali social con immagini, video, foto e loghi con varie versioni dell’arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQIAP+.
Se queste iniziative comunicative si rispecchiano con una vera e trasparente inclusività e rispetto della diversità da parte dei brand, ad esempio, con i loro dipendenti e fornitori, allora potremo escludere che si tratti di semplice opportunismo per ottenere qualche “like” in più.
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