Google Speed Update
Partiamo da due presipposti:
- I tempi di attesa medi per il caricamento di una pagina web dati alla mano, sono di circa 4 secondi. Allo scoccare dei 3 secondi e 59 l’utente lascia il sito web insoddisfatto.
- Il traffico proveniente da dispositivi mobili (tablet e cellulari) ha superato di gran lunga il traffico web generato dai dispositivi fissi (desktop).
Google non ha potuto certamente snobbare questi dati. Risultato?
Il 9 luglio è stata ufficializzata la nascita di Google Speed Update. Si tratta dell’ultimo aggiornamento di algoritmo in casa Google, e riguarda l’analisi della velocità di caricamento del sito mobile come fattore di ranking.
I siti web oggi devono essere performanti per i dispositivi mobili: pratici, veloci, utili, intuitivi oppure verranno “penalizzati” in visibilità.
Quali sono i fattori da ottimizzare per poter evitare eventuali declassamenti e perdite di traffico è lo stesso Google a indicarceli attraverso i suoi tool di verifica comune ad esempio PageSpeed Insights.
Ecco i principali suggerimenti per l’ottimizzazione:
- Ottimizza immagini
- Sfrutta il caching del browser
- Elimina JavaScript e CSS che bloccano la visualizzazione nei contenuti above-the-fold
- Abilita la compressione
- Minimizza CSS
- Minimizza HTML
- Minimizza JavaScript
La direzione è ben chiara, l’obiettivo del motore di ricerca è quello di offrire all’utente il miglior servizio possibile (in modo di trarne il maggior vantaggio economico ovviamente) e tutti i siti che si intrometteranno nel raggiungimento di questo scopo saranno declassati e resi meno visibili.
Nella giungla digitale (SERP) del 2018 non c’è spazio per siti non mobile-friendly.
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